Gabriele D’Annunzio si ispirò all’ultimo duca di Roccapiemonte per la sua celebre opera letteraria Il Piacere, ambientato a Villa Ravaschieri. Nei terranei troviamo stalle per cavalli e opifici oleari. Poi il teatro dove Teresa Filangieri metteva in scena opere di beneficenza e la sala scherma dove l’ultimo duca di Roccapiemonte si dilettava nel nobile sport.
Ma l’accesso al potere è uno scalone in marmo bianco! Celebrazione di magnificenza. Conduce al piano nobile. Cartigli dinastici, stemmi e fregi araldici. Esaltazione aristocratica dei Ravaschieri! Poi il grande salone destinato un tempo a musica, feste e balli. Momenti esclusivi per amici e ospiti importanti. Inoltre una biblioteca! Libri, manoscritti, diari, pergamene e mappe.
Un tempio laico per conversazioni intellettuali, letterarie, filosofiche e storiche sul feudo dei Ravaschieri Fieschi! È sorprendente il susseguirsi di affacci e logge. E un terrazzo porticato sul magnifico giardino. Poi porte discrete per ambienti riservati.
Molte stanze. Ma tra tante la camera di Lina, figlia di Teresa e del quinto duca Vincenzo.
Proseguendo qualcosa di ancora più intenso. Una finestra! Con affaccio direttamente nella cappella gentilizia. Da qui la dolce Azzurrina partecipava alla Santa Messa quando il suo calvario divenne inesorabile. Ma adesso è tempo di nuove esperienze emozionali a Villa Ravaschieri!