

La prima mobilitazione di carità fu il colera a Roccapiemonte, quando organizzò un ospedaletto fuori il paese per soccorrere i malati, dove i rocchesi la chiamavano con affetto Mamma Duchessa! Ma le più rilevanti attività si svolsero subito dopo a Napoli. Qui fu invitata in un Comitato per soccorrere i bisognosi. Immediatamente comprese che si doveva fortificare i derelitti con il cibo! Quindi organizzò le cucine economiche, cioè delle mense popolari gratuite dove si distribuivano pasti caldi. Inoltre per stimolare benefattori e raccogliere fondi, da giornalista descriveva le sue esperienze in una cronaca de Il Piccolo, chiamata da tutti La pagina del benefizio. Il coronamento della sua missione di assistenza a Napoli fu senz’altro l’Ospedale Lina! Ma non bisogna dimenticare che lì fondò anche una colonia marina e un dormitorio per l’infanzia abbandonata, un ricovero per reduci di guerra e organizzò sempre con inesauribile passione soccorso alle popolazioni durante i terremoti.
Poi l’epilogo e l’apoteosi. Istituzioni, associazioni, ospedali, opere pie. Comitati e società operaie. Bandiere, stendardi, corone e palme. Dai balconi nuvole di fiori. Il corteo funebre procedeva tra il popolo straziato dal dolore. Lacrime di amore accarezzarono Teresa Filangieri: La madre della carità napoletana! Era il 12 settembre 1903.