Documenti del Cenobio Cavense definiscono Apudmontem il distretto amministrativo e giurisdizionale della Media valle del Sarno con riferimento topografico al monticello Solano, al centro delle valli di Roccapiemonte e di Nocera.
1042
Guaimario IV ordina la costruzione di una rocca sul Solano. Si aggiunge ad altre fortezze e castelli a difesa del feudo longobardo. È chiamata Rocca di S. Quirico per la presenza nei pressi della cima di una chiesa dedicata al martire cristiano.
1200
La Rocca ospita da tempo case di vassalli all’interno delle sue poderose mura. Ma adesso c’è in plaio montis, cioè nella pianura sottostante, il borgo di Roccapiedimonte, da Rocca con riferimento al castello e Pimonte, il primo villaggio di contadini.
1270
Da un elenco delle imposte del Regno di Napoli, il territorio è diviso in tre Università: Rocca Corpo, feudo dell’Abate di Cava; Rocca Monastero, infeudata all’Abate dei Basiliani; Rocca Casalium, dipendente dalla Regia Corte o da baroni feudali.
1500
In un documento del Viceregno spagnolo c’è la citazione di un palazzo con giardino nella pianura sottostante il castello di Roccapiemonte, in una zona descritta come abbondante di grano e vino, quindi prevalentemente agricola e abitata dalle popolazioni locali.
1522
Il palazzo con giardino fa parte del feudo di Rocca Casalium. Il primo proprietario è il barone napoletano Ettore Piscicelli che emana da qui un atto notarile che, tra altre cose, esenta i suoi vassalli dai costi per la riparazione del castello.
1625
Ettore Ravaschieri principe di Satriano e duca di Cardinale acquista la Rocca e i suoi Casali. Nel rogito notarile tra taverne, mulini, forni, masserie, beccherie, botteghe, montagne, pascoli e il castello, è menzionato anche il palazzo baronale con giardino.
1665-1689
Il conte Antonio Ravaschieri dei Nobili di Lavagna acquista Rocca Casalium e Rocca Monasterium. Poi anche Rocca Corporis. Le tre università resteranno sotto la signoria dei Ravaschieri fino alla fine della feudalità nel 1806, per più di centoquaranta anni.
1713
Il palazzo diviene ducale con Aniello Nicola Ravaschieri, primo duca di Roccapiemonte. Si susseguì una dinastia di cinque duchi fino al 1895, per terminare definitivamente nel 1929 con l’ultimo duca di Roccapiemonte, Vincenzo Ravaschieri-Fieschi.
1717-1720
Viene realizzata in stile barocco la chiesa della Madonna delli Sette Dolori dall’architetto Ferdinando Sanfelice su disposizioni testamentarie di Giovan Battista Ravaschieri conte di Carmiano e sotto l’egida di don Aniello Nicola primo duca di Roccapiemonte.
Progetto originale di Ferdinando Sanfelice
1844
Nell’area rustica del palazzo c’è un fabbricato per commodi vinari e cellaio per attrezzi agricoli. Da qui si accede alla cantina, in una grotta artefatta. Il giardino è ricco di alberi da frutta, agrumi, viti e in parte seminato e coltivato.
1850-1860
Il palazzo ducale diventa un castello neogotico, per volontà di Teresa Filangieri e del quinto duca Vincenzo. Nasce il Giardino Incantato, trasformando la zona rurale in un magnifico parco alberato con fiori ed essenze profumate! La chiesa ha un portale cattedralizio. All’interno c’è il bassorilievo di Giovanni Dupré con le spoglie di Lina Ravaschieri.
Teresa Filangieri
1925
Si esumano i resti di Lina, amatissima figlia di Teresa e Vincenzo, per essere traslati nella Cappella Ravaschieri a Napoli. Ma in quest’urna vuota nella chiesa di Roccapiemonte c’è ancora oggi tutta la sua presenza mistica, che irradia fede e carità!
Lina Ravaschieri
1929
Nell’ingresso della chiesa da via Croce-Palazzo c’è il monumentale sarcofago dell’ultimo duca Vincenzo Ravaschieri-Fieschi. Questo ingresso viene definitivamente murato. Da allora si accede alla chiesa solo internamente al complesso monumentale.
1943
In seguito allo sbarco degli Alleati a Salerno, le truppe tedesche stabiliscono il loro Quartier generale a Villa Ravaschieri. E durante gli intensi bombardamenti anglo-americani le cantine sono rifugio e salvezza per la popolazione!
1959
Nella chiesa c’è il monumentale sarcofago di Beatrice Potenziani-Spada-Veralli, moglie dell’ultimo duca Vincenzo. Si curò della sistemazione la principessa Ornella Ravaschieri-Fieschi-Schoenburg-Waldenburg, figlia di Vincenzo e Beatrice.
Beatrice Potenziani-Spada-Veralli
Duca Vincenzo Ravaschieri-Fieschi
2004
La principessa Ornella muore senza eredi ma nomina beneficiario testamentario di tutte le sue proprietà nell’antico feudo di Roccapiemonte suo cugino, il principe Giovanni Del Drago Fieschi Ravaschieri.
La Principessa Ornella
2011
Il principe Giovanni, prima di vendere Villa Ravaschieri all’imprenditore Vincenzo Coppola gli disse: La bellezza da sola non può cambiare il mondo, ma la consapevolezza della bellezza sì!
E tutto ebbe un nuovo inizio!