Simbologia nobiliare. Serviva a rendere evidente a tutti quale famiglia scendeva in campo per guerre e conflitti, oppure per magnificarne il potere sui domini di territori e città. Ma soprattutto per rendere eterna la loro memoria nelle alterne vicende della storia, che lascia implacabilmente soltanto minimali reperti all’incuria del tempo, ma che comunque narreranno per sempre della loro grandezza. Ecco perché quei simboli erano così importanti!
Anche i Ravaschieri e i Fieschi avevano uno scudo che li rappresentava. Diverso ma simile. Infatti lo scudo delle due famiglie è ugualmente bandato d’argento, con la quarta banda caricata dall’ermellino al naturale e sormontato dalla corona e ornamenti della casata. L’unica differenza è nel colore delle bande: rosse per i Ravaschieri, azzurre per i Fieschi. Le famiglie con cui s’imparentarono i Fieschi furono Savoia, Visconti, Malaspina, Doria, Spinola e Grimaldi nella Repubblica di Genova. Si estinsero nei primi anni del Novecento. I Ravaschieri invece s’imparentarono con le più ricche e nobili famiglie del Regno di Napoli: Caracciolo, Capece, Galluccio, Filangieri, Piscicelli, De Tufo, Dentice, De Gennaro, Macedonio, Cattaneo, Pinelli, Spada Veralli, Rocco, Potenziani, Imparato. Si estinsero nei primi anni del Duemila. Rimangono a noi i loro magnifici scudi!