

Nel Millecinquecento i conflitti tra i Conti di Lavagna e la Repubblica di Genova s’inasprirono. Fu redatta una lista censoria delle varie famiglie, dove la maggior parte del casato venne dichiarato franco da oneri ma si esclusero categoricamente Clemente e Giovanni Maria Ravaschieri, che furono messi al bando e privati dei titoli feudali perché ribelli e nemici della Repubblica. Così nel 1527 alcuni di questi Ravaschieri seguirono Carlo V che aveva invaso il Meridione.
Nel tempo acquisirono una posizione di prestigio diventando Signori di numerosi feudi da Napoli alla Sicilia. In questi ampi territori diedero origine ai duchi di Cardinale e principi di Satriano, ai principi di Belmonte e ai conti di Carminiano, anche con abili strategie matrimoniali con le più ricche e nobili famiglie del Regno. I Ravaschieri entrarono anche a Roccapiemonte nel 1625 con il barone Ettore principe di Satriano. Lì si stabilirono nel 1665 con il conte Antonio, che acquistò i feudi di Rocca Casalium dai Gomez e Rocca Monasterium dall’Abate di Materdomini, completando infine l’espansione nel 1689 con Rocca Corporis dall’Abate di Cava. I Ravaschieri divennero così i signori feudali delle Tre Università! E da quegli eventi scaturì poi nel Settecento la dinastia dei duchi di Roccapiemonte, durata fino al Novecento.