

Improvvisamente i monti si coprirono di neve e le passeggiate all’aria aperta terminarono. Tuttavia la vita a Villa Craven era magnifica. Studiava musica, ricamava e leggeva poesie. Paolina e Augusto le facevano compagnia narrando favole, giocando a scacchi e conversando. Lina nel suo diario di seta azzurra scrisse: Oggi mi sono divertita con i miei cari amici, che fanno tutto quello che possono per rendermi questo soggiorno piacevolissimo.
Trascorse la notte senza dolori. La mattina dopo si sentì la più felice tra le bambine di questo mondo, perché giunse Maria! Abbracci e giochi appassionati, poi a sera chiacchierarono a lungo prima di addormentarsi. Ma la malattia non dava tregua, e allora parole drammatiche: Ho sofferto molto. Tosse. Febbre. Mal di reni, palpitazioni. Spossatezza. Dolorose sensazioni. Notti cattive. Ma anche riflessioni profonde: Pensavo alle povere bambine esposte alla pioggia e al vento. Dio mio! Quanto siete buono per noi e come possiamo amarvi tanto poco.
In una gelida mattina di gennaio partì in carrozza per Napoli per la visita da Don Peppino, il dottore di famiglia. Dopo a Pozzuoli, subito in caldissime stanze. Così descrisse il suo ritorno a casa: E così è finito il mio soggiorno a Castagneto, con quei buoni amici che sono stati degli angeli per me. Io posso soltanto amarli!