Ferdinando Sanfelice è stato uno degli architetti più creativi del Settecento napoletano. Ci ha lasciato monumentali e impeccabili opere, che il critico d’arte Bernardo De Dominici definì già all’epoca di solida architettura!
Ma per tutta la vita realizzò anche allestimenti scenici, castellane, scenografie celebrative ed effimere. Ispirato da una genialità che sfidava ogni regola. Scopriamo questo aspetto affascinante dell’eminente artista barocco!
Sin da fanciullo costruiva meravigliosi presepi. Sapeva ricamare con talento. Dipingeva soffitti di carta. Era attratto dalle arti meccaniche. Poi da giovane si distinse in latino, greco, matematica, giurisprudenza, filosofia e poesia.
Un’umanista! Anche pittore. Realizzò per principi e nobili tele e sfondi di paesaggi arcadici. Eccelleva come allestitore di chiese, palazzi e ville con decorazioni, ornamenti e palchi per eventi sacri, feste e ricorrenze private.
Epiche le castellane funerarie. Per Carlo II di Spagna. Per l’imperatrice Eleonora d’Asburgo. Per il giurista Gaetano Argento. Straordinaria la scenografia trionfale per Carlo III a Napoli. Memorabili le macchine da festa per San Gennaro!
Stupendi i padiglioni per le nozze di Carlo di Borbone. Estasi per la pagoda cinese alla grande fiera per la nascita del primogenito del re. Raffinatissimo l’esotico corteo orientale per la visita dell’ambasciatore ottomano a Palazzo Reale.
Quindi Sanfelice ebbe sempre passione per sontuosi allestimenti! Puro spettacolo. Arte effimera. Incanto. Fragilità. Evanescenza. E per timore di crolli delle scene fu soprannominato scherzosamente Lievat’a’sott cioè Togliti da sotto!