

Dopo un lungo periodo di oblìo, il 2011 rappresenta l’anno di rinascita per Villa Ravaschieri, con l’inizio dei restauri dell’intero complesso.
Nel 2016 parte anche la progettazione della sua identità visiva, in particolare con la realizzazione del nuovo marchio istituzionale.
Lo spunto arriva da un dettaglio della Chiesa della Madonna dei Sette Dolori: il rosone posto sul portone di ingresso. La chiesa, progettata dall’architetto Ferdinando Sanfelice, è un vero gioiello di architettura che arricchisce questo luogo. Rispetto al progetto originale, la sua facciata sarà modificata in epoca ottocentesca in stile neogotico.
Questo particolare architettonico, oltre a rappresentare una testimonianza storico-artistica di grande prestigio, esprime anche i valori di carità cristiana e di spiritualità che permeano l’intera storia del casato, soprattutto quella di alcuni suoi protagonisti.
Ma, allo stesso tempo, costituisce idealmente anche una congiunzione tra passato e presente, un’apertura della storia verso il futuro.
Le dinamiche geometriche del rosone, rivisitate in forma stilizzata, hanno consentito di ottenere un segno rigoroso ed elegante, in perfetta sintonia con il carattere distintivo di Villa Ravaschieri.
Il design di questo segno principale, attraverso uno studio anche concettuale, ha permesso di creare altre forme iconiche, tutte scaturite dalla matrice iniziale, in grado di connotare le diverse aree della Villa stessa: figure che girano intorno ad un punto centrale per rappresentare l’area Educational; persone raccolte intorno ad un tavolo per l’area Meeting; cuori che si uniscono formando un quadrifoglio per l’area Wedding; elementi che “esplodono” come un fuoco d’artificio per l’area Events; una farfalla che si libra in volo per l’area Garden.
Si può dire che la storia di questo luogo, così ricca di arte e di cultura, sia stata la vera ispiratrice di un nuovo linguaggio espressivo.