

Cos’è l’eternità? Si può esprimere in parole semplici? E possono dare il vero significato dei sentimenti? Certo! Se la vita è guidata dalla conoscenza e dall’amore. Così tutto è chiaro e sincero. Da un riservato cassetto di un raffinato scrittoio, Paolina Craven sfogliò con delicatezza e attenzione delle lettere della loro corrispondenza amicale. Finalmente ne lesse una a Teresa: Che dolce cosa è la fede in Dio. Come è bello credere. Come è buono sperare. E la morte si fa bella in fondo a quella fossa muta e disperata, quando solo la fede ci indica il principio dell’eterna felicità. Poi Paolina andò oltre, condividendo con la sua amata amica dei brani significativi dall’epistolario con le sue sorelle. Confidenze, sensazioni, turbamenti. Cieli immensi e stelle brillanti. Eterne primavere. Commentò Teresa: Che magnifica cosa la scrittura! Senza di essa quante emozioni andrebbero disperse, quanti stati d’animo, quanti attimi scomparirebbero nella dimenticanza!
È difficile esprimere parole nel dolore che anela alla memoria. Ma Teresa ci riuscì nelle pagine del suo libro dedicato alla figlia: Mi nacque Lina il 9 novembre 1848. Appena vide la luce del mondo fu rivestita dei colori di Maria. Moriva il 1 settembre 1860, dopo avermi rallegrata per undici anni e nove mesi e fatto patire con lei un anno e mezzo di crudelissimo martirio.