

La fede è compatibile con l’ostentazione del potere terreno? C’è un limite alle ambizioni e prepotenze dei regnanti? Oppure è possibile un compromesso? Una espiazione! Affinché la secolarità trovi armonia con la spiritualità.
Nel 1716 Giovan Battista Ravaschieri nominò erede a Roccapiemonte Aniello Nicola. Gli diede comando e ordine di far edificare all’architetto Sanfelice una chiesa dedicata alla Madonna delli Sette Dolori nella piazza del borgo e per comodità del popolo.
Ma Aniello era primo duca di Roccapiemonte! E desiderava un segno nuovo. La chiesa contigua al palazzo e una finestra per sua divotione nella cappella gentilizia. E inoltre iniziò i lavori nel 1717 senza le autorizzazioni ecclesiastiche necessarie!
Dopo fece supplica al Papa. Che demandò la questione all’Abate di Cava. Con potere per costruzione di chiese nella diocesi. E giurisdizione spirituale sul feudo dei Ravaschieri! Quindi garante delle disposizioni testamentarie di don Giovan Battista.
Il duca presentò istanza all’Abate. Ma senza attendere risposta collegò chiesa a palazzo con passetto coverto sul portone della Starza e aprì finestra per sua divotione nel coro sopra l’altare maggiore. Secondo la sua imperiosa volontà di primo duca!
Passò del tempo. La costruzione fu accettata. Ma negate le modifiche alle volontà di don Giovanni! Iniziarono esacerbati conflitti con l’Abate. Molto irritato dal fatto che il duca avesse già realizzato quanto da lui non ancora concesso!
Nel 1719 la chiesa era pronta. Il duca chiese consacrazione. Ma purtroppo bisognava attendere! E dopo innumerevoli intercessioni, l’Abate decretò di affidarla al Vescovo di Montemarano. E il luogo sacro fu benedetto nel 1720.
Ma senza preti per la messa! L’astio dell’Abate era sottile. Perchè il duca non si era comportato con rispetto. Era una differente divotione! Il duca con priorità per magnificare il suo potere. L’Abate per quello di Dio e dei credenti.
Seguirono richieste! Ma il duca doveva espiare. Soprattutto l’arroganza. E l’Abate doveva perdonare. Occorreva un’occasione! Fu la nascita di Nicola, primogenito del duca. Un battesimo! Una benedizione per fede e riconciliazione.
Nel 1723 finirono le polemiche. Con il sacro battesimo. E l’incarico a tre cappellani per celebrare messe mattutine. Nella chiesa finalmente aperta al popolo. Un armonioso epilogo cristiano. All’istante pace e concordia tra il duca e l’Abate!