Paolina chiese: Perché non hai portato Lina al Convento di Montecalvario? Teresa rispose: Vincenzo le ha regalato un piccolo teatro di legno. C’erano altre bambine per il nuovo gioco. Tutte muovevano colorati burattini. Ho lasciato a malincuore quello spettacolo! Così si incamminarono per via Toledo. Nei vicoli il vento flagellava le raffinate gonne e i pregiati mantelli. Poi attraversarono viuzze tetre e scure. Rigagnoli putridi e odori nauseabondi. Bimbi cenciosi correvano a piedi nudi. All’improvviso il salmodiare dei Poveri di S. Gennaro per un mesto funerale. Nobiltà e miseria si incontrano sempre a Napoli!
Dopo il Vespro le due nobildonne consegnarono l’offerta per le orfanelle. Le suore le ringraziarono con liquore e focacce, poi le condussero nel refettorio per la distribuzione del pane ai poveri. Gente debole e affamata, accalcata a ceste fragranti per attingere alla sopravvivenza. Commentarono: Non è possibile restare indifferenti! Sulla via di casa Paolina disse: Ricordi la metafora delle verghe? Una sola è fragile ma tutte insieme sono più forti del ferro! E Teresa esclamò: Le donazioni singole non bastano, perché la carità deve essere fatta da tutti. Così Paolina si illuminò: Allora i nostri svaghi siano un modo per aiutare i poveri con spettacoli di beneficenza!