

In quel tempo era terzo duca di Roccapiemonte Vincenzo Ravaschieri Fieschi. Tutto fluiva nei secolari privilegi feudali su terre, boschi, acque e amministrazione giuridica e fiscale delle popolazioni locali. Poi c’era la convivialità a palazzo, con ricevimenti e feste all’insegna della gioia aristocratica. Sembrava tutto eterno! Ma il 23 gennaio 1806 Giuseppe Napoleone salì al trono del Regno Napoli e cambiò radicalmente ogni cosa! Un nuovo assetto del territorio, spazzando via i vecchi poteri medievali delle Corti di baroni, conti e duchi e delle varie Università.
Il 2 agosto abolì la feudalità, facendo entrare in scena amministrazioni locali liberamente elette dal popolo. La Corte ducale dei Ravaschieri fu sostituita dalla Regia Corte e il feudo di Roccapiemonte cessò di esistere! Ai duchi rocchesi fu concesso solo il diritto ereditario del titolo e delle loro proprietà private. Poi nel 1807 Roccapiemonte divenne Decurionato, con un consiglio di eletti dal popolo che nominava il Sindaco, gli amministratori e il personale tecnico e di servizio alla collettività. Durò fino al 1861, quando con il Regno d’Italia fu sostituito dal Consiglio Comunale, epigono dell’attuale Comune. Così la storia mutò definitivamente lo splendido mondo dei Ravaschieri Fieschi di Roccapiemonte a partire dal quel lontano 1806!